Halloween: uno scambio epistolare (1)

Cara Feny,

sono immerso nell’affollato buio della mia camera, illuminata soltanto da qualche flebile e tremolante candela, sorrette o rinchiuse in strani oggetti, perlopiù zucche, che proiettano sulle pareti una luce irreale e spettrale. La festa di Halloween orami si avvicina, mancano davvero pochi giorni, ed io, come al solito, quando è alle porte un particolare periodo dell’anno, addobbo la mia stanza in maniera consona, come tu ben sai. Ogni Pasqua, Natale, Carnevale o giorno di Sant’Antonio, quest’ambiente a me così caro indossa un abito adatto e cucito apposta per l’occasione. E quindi, anche ora che la vigilia del giorno dei Santi è prossima, ninnoli e cianfrusaglie varie legate al tema della paura hanno preteso ed ottenuto un posto sulle mie mensole e sui miei mobili. Hai mai provato a restar in una camera illuminata solo da qualche candela, senza far nulla, semplicemente ad osservare l’immobilità ed il silenzio degli oggetti, la bellezza delle loro tremolanti ombre dipinte sui muri? Fallo, una di queste sere che sempre più si allungano, obbligando il sole ad illuminare gli alberi che si spogliano solo fino al primo pomeriggio.

Già, gli alberi perdono le loro figlie adorate, le foglie, le ore di buio cominciano a prevalere su quelle di luce, l’aria si fa più fresca, sempre più fresca. Insomma, un lento preludio a ciò che sarà: il bianco, gelido e spoglio inverno che come ogni anno ricoprirà le giornate di fine ed inizio anno. Ma – quante volte ne abbiamo già discusso! – è brutto vivere l’autunno solo come stagione di passaggio, di transito. C’è il rischio, così, di perdersi quello che di bello esso ci offre. Come ad esempio una passeggiata tra i boschi in un’aria dolce e delicata, aromi e profumi che continuamente ricordano l’infanzia e il passato, paesaggi variopinti, colorati di rosso arancio giallo e marrone. Tanti colori, tanti sapori, ma anche mille significati. L’autunno è la stagione della morte, della decadenza, del lento e progressivo finire. Per poi ricominciare, come ogni anno. Quale stagione, quindi, migliore di questa per festeggiare il giorno dei morti? E se nella nostra tradizione agli inizi di novembre si commemorano i defunti, e il giorno prima anche tutti i santi, perché rifiutate Halloween, che di quelle date rappresenta la vigilia?

Come sai, sono contrario alle feste che non fanno parte della nostra tradizione, diffuse soltanto per meri scopi commerciali ed economici, ma una riflessione sulla prossima festa mi ha fatto ricredere rispetto alle mie idee passate. La cosiddetta notte delle streghe è da sempre parte della tradizione europea, nasce migliaia di anni fa, con i Celti, nelle terre del Nord – dove se non? – per poi diffondersi nel resto del continente. Anche la Chiesa di Roma dovette farci i conti, e per contrastare questa festa pagana le avvicinò un’altra cattolica, quella appunto di Ognissanti. In seguito, Halloween fu esportata nel Nuovo Mondo, e ben presto si diffuse a dismisura nelle lande dell’America anglosassone, per assumere poi la connotazione odierna.

Ultimi sviluppi a parte, però, credo che la notte del 31 Ottobre vada, se non festeggiata, almeno tenuta in considerazione. Insomma, niente “dolcetto o scherzetto”, uno sviluppo a noi estraneo, niente discoteche o serate in maschera, ma un’occasione per riflettere sulla paura, sulla morte, sulle tradizioni passate, i timori le usanze i riti di popoli antichi, le cui origini si perdono tra le prime albe della storia. I difficili rapporti con l’Aldilà, le celebrazioni più o meno ortodosse per esorcizzare la paura ed allontanare gli spiriti malvagi nascono con i nostri stessi antenati. Il pensiero, la razionalità, i lumi, hanno ricacciato nei più reconditi anfratti dell’anima questi primordiali timori. Perché, almeno per qualche notte all’anno, non liberarli? Perché non lasciarci impressionare e magari far impressionare con ciò a cui per l’intero arco dell’anno non crediamo?

Insomma, sul mio calendario il 31 Ottobre è circondato da un cerchio rosso, e nella mia stanza ci sono addobbi per una notte di paura irrazionale e riflessione su temi tanto macabri quanto antichi.

Il tuo piccolo segnagiorni di legno, invece, dà rilevanza a questa data? E tu, come stai? Quali novità riempiono i tuoi giorni? Rispondimi presto!

Un abbraccio,

Cristopher

 

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Halloween: uno scambio epistolare (1)ultima modifica: 2009-10-26T21:38:00+01:00da carminedecicco
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