Il vento che accarezza l’erba – recensione

 

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Irlanda, 1920. Damien sta per partire per Londra dove si insedierà in uno dei più importanti ospedali dell’Impero britannico, compiendo così il salto di qualità necessario alla sua carriera di giovane medico. Ma non prenderà mai il treno che lo avrebbe dovuto condurre lontano dalla propria terra. Resterà invece a combattere a fianco del fratello Teddy e degli altri amici per la causa irlandese. E lo farà fino in fondo, anche quando l’Ira, l’Irish Republican Army, deciderà di accettare il compromesso con il Regno Unito, anche quando la maggioranza degli irlandesi preferirà la pace alla piena affermazione della libertà e della giustizia. Pagando la sua scelta fino all’estrema conseguenza: la morte.

“Il vento che accarezza l’erba” è un film intenso, che indugia sull’Irlanda dei primi anni Venti dello scorso secolo, gli anni della guerra d’indipendenza e della guerra civile, cercando di analizzare e capire gli avvenimenti storici partendo dal basso, da un personaggio che cresce e matura davanti agli occhi degli spettatori, Damien, medico, fratello, sposo, ma soprattutto combattente e sognatore. Il regista Ken Loach, che per questa pellicola ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2006, mette in luce la sofferenza patita dagli irlandesi a causa degli inglesi prima – che condanna senza mezze misure: «chi sarebbero, dunque, i terroristi?» viene da chiedersi assistendo agli episodi di brutale violenza e sopruso perpetrati dai soldati di Sua Maestà – e a causa della guerra civile poi, quando intere famiglie si divisero tra chi accettava o meno il trattato di pace firmato da Michael Collins, e sempre più forti si fecero i contrasti interni all’Ira. Il film è un crescendo di scene drammatiche, che aiutano a capire come a volte per il popolo cambia soltanto il nome dei dominatori, non i soprusi subiti e le terribili condizioni di vita in cui si versa.

Il vento che accarezza l’erba – recensioneultima modifica: 2011-04-15T13:07:00+02:00da carminedecicco
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Un pensiero su “Il vento che accarezza l’erba – recensione

  1. Un bel film a mio parere.

    Un piccolo ramo d’ulivo
    portato con gioia leggera,
    come una bandiera,
    da un bimbo innocente,
    è la più bella preghiera di pace.

    Buona domenica delle Palme.
    Ciao da Giuseppe.

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