Il processo – 10 pagine x 10 libri

 

Il signor Josep K. una mattina si sveglia e si ritrova in arresto, proprio come il modesto impiegato Gregor Samsa, ne “La metamorfosi”, al risveglio si ritrova trasformato in un insetto. Badate bene: egli non si sente come un insetto, né viene trattato dagli altri come tale, ma è divenuto un vero e proprio insetto, così, senza ragioni logiche né possibili spiegazioni. Nemmeno Josep K. riceve spiegazioni: è in arresto, dovrà subire un oscuro processo. Non che questo limiti molto la sua libertà d’azione, ma egli è pur sempre un imputato! Su di lui grava la scure di una (In)Giustizia irrazionale, dispotica, capricciosa e inefficiente. Invischiato nell’assurda e spersonalizzata macchina  della burocrazia, K. sarà costretto ad abbandonare la sua vita consueta e troverà infine la morte, comminatagli da un tribunale che non ha mai svelato la sua colpa. Una trama assurda quanto tragica. Del resto, non unica nel repertorio dello scrittore boemo. Io associo Kafka al mio primo impiego. Lavoravo presso una biblioteca, e avevo l’impressione di essere tra i pochi che facessero realmente qualcosa. Eppure ero felice, convinto di contribuire, sebbene in piccola parte, alla salvaguardia della cultura. Leggevo i racconti dello scrittore di lingua tedesca nel treno, mentre andavo e poi tornavo dalla biblioteca. Ma non è questo il luogo deputato alla rievocazione delle memorie del mio primo impiego. Qui devo fare un resoconto delle pagine de “Il processo” che ho letto per l’iniziativa “10 pagine x 10 libri”. Devo perché voglio, sia chiaro. Voglio invitare alla lettura di questo romanzo. Voglio condividere il piacere che ne ho tratto dalla sua lettura. Kafka attraverso uno stile che rende difficile l’identificazione col protagonista e dà angoscia al lettore, analizza il tribolato percorso mentale che seguono le vittime innocenti. I personaggi spesso sono solo abbozzati, si riducono alla loro carica, al loro ruolo. Dello stesso protagonista, non viene mai svelato il cognome. Mancano punti di riferimento, ci sono situazioni sospese, ma probabilmente l’incompiutezza dell’opera non è responsabile di ciò. Kafka è cosciente, e sa essere lucido, attento e spietato quando vuole. Ma non vuole mettere a proprio agio il lettore. Quella è piuttosto un’abitudine dei romanzieri per il grande pubblico. Sembra quasi che Kafka voglia trascinare il lettore in una condizione di incertezza, al pari di quella che grava sull’impiegato di banca K., uomo stimato e assennato, eppure condotto alla rovina da un sistema malato e potente, assurdo e spietato. L’uomo del Novecento, in fondo, è come K.: egli è l’uomo del progresso, delle conquiste, delle scoperte, ma allo stesso tempo è debole, spaesato, inerte. È anche’egli una vittima innocente. Prima di tutto di se stesso.

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Il processo – 10 pagine x 10 libriultima modifica: 2011-06-16T23:32:43+02:00da carminedecicco
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5 pensieri su “Il processo – 10 pagine x 10 libri

  1. Ti ringrazio per la visita, Carmine, ,mentre scopro il tuo blog. Complimenti ed auguri, visto l’impegno che doni alla buona letteratura.
    Massimo.

  2. Mi unisco ai complimenti di Massimo Caccia, amo leggere e quando i tutto è ben presentato e scritto, per me è un vero piacere. Salutil

  3. Grazie mille per essere passato dalle mie parti.
    Ho fatto un giro nel tuo blog e ammetto che è veramente interessante.
    Un saluto a presto.

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