La neve odiata

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Giovanni non ne poteva più di tutto quel bianco. Partito come volontario lo scorso settembre, era stato assegnato alla base militare di Potenza, dove sarebbe dovuto rimanere fino alla fine dell’anno. Ma se la città della Basilicata aveva l’indubbio vantaggio di essere non lontana da casa sua, pure il giovane non l’amava particolarmente: era un mortorio, per i suoi standard. Ora ci si metteva pure la neve, che bloccava tutto e portava con sé un freddo terribile, da bestemmiare, diceva lui. All’inizio, vedere i grossi fiocchi bianchi cader giù dal cielo era stato entusiasmante per un giovane non certo abituato a quello spettacolo. Del resto assai divertente si era anche rivelata la prima battaglia a colpi di palle di neve della sua vita. Aveva perfino messo su un pupazzo di neve, con tanto di sciarpa e cappello. Ma già il secondo giorno consecutivo di freddo e fiocchi bianchi Giovanni ne aveva avuto abbastanza. Figurarsi che il meteo diceva che tutto febbraio sarebbe continuato così! Il ragazzo sbuffò, quindi aprì la finestra: aveva intenzione di fumare. Solo nella sua camerata, era rimasto a fissare il candido manto che copriva i terreni intorno alla caserma come un tappeto con un unico desiderio: che d’improvviso si sciogliesse. Quel colore così inusuale per lui lo faceva sentire ancora più lontano da casa, dove lo aspettavano gli amici e la fidanzata. Com’è che sono finito qui, a fingere di fare il soldato per un anno, in questo posto sperduto e freddo? Cosa ne è stato dei miei progetti di un tempo? Giovanni si alzò e si sgranchì le ossa, poi uscì alla ricerca dei suoi colleghi. Era meglio non rimanere solo a pensare a cosa avrebbe fatto una volta chiusa quella parentesi.

La neve odiataultima modifica: 2012-02-11T18:13:00+01:00da carminedecicco
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3 pensieri su “La neve odiata

  1. Pensare talvolta distrae allontana da tutto cio’che potrebbe esser fatto nell’immediato … il pensiero il pensare… talvolta sembra cader lieve sulle nostre decisioni ma poi scopriamo che tutto cio’che sembrava leggere si e’fatto pesante e tutto e’meno facile…..
    Un abbraccio Carmine

  2. La neve nel rendere ttutto immobile ha l’indubbio pregio di concedere molto più tempo hai pensieri … a volte troppo … a me sono bastati due fine settimana per non farcela più a sopportare il bianco … ma non è la neve … sono i troppi pensieri il tormento.
    Ciao
    Andrea

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