V – Confronti (2 di 3)

Seconda parte del 5° episodio de “Il ciclo del Re di Pollena”. Questa volta al centro della vicenda troviamo uno dei personaggi più amati di questa storia: il terribile conte A. che è costretto a misurarsi a tu per tu con uno dei Consiglieri del Viale. Sarà come una partita a scacchi. Chi la spunterà?

 

Il conte A. si trovava in compagnia del suo agente finanziario, come era ormai abitudine negli ultimi giorni, quando venne raggiunto da una visita che aspettava da giorni, ma che comunque inizialmente gli procurò non poca agitazione. Evidentemente il suo volto dovette tradire l’ansia, perché subito dopo aver stretto la mano ai due uomini l’ospite gli chiese se per caso fosse giunto in un momento inopportuno.

«Macché! È che avrei preferito incontrarti altrove, e non qui in agenzia» mentì il conte.

«Non è un problema, e poi sono io che non ho annunciato la mia visita. Ma sai, mi son trovato a passare da queste parti…». Salvatore volutamente lasciò la frase in sospeso, quindi prese posto, domandandosi ancora una volta se la strategia di andar da solo all’incontro col notabile mentre gli altri due Consiglieri erano a colloquio con il duca avesse pagato.

«Cosa mi racconti di bello?».

«Di bello niente, purtroppo. Sono molto in pensiero per questi spiacevoli furti che non accennano ad arrestarsi».

«Perché non beviamo qualcosa?» propose l’agente del conte, desideroso che il discorso tra i due procedesse su binari già tracciati.

«Non è necessario».

«Oh, insomma. Guarda che mi offendo» gli fece eco il conte, che cominciò a elencare le bottiglie di vino che aveva in agenzia e allo stesso tempo a lagnarsi di non poter offrirgli qualcosa di meglio, ché le bottiglie migliori le aveva in casa. Il Consigliere fu subito preso dalla lista di aziende, vigneti e annate, e fu felice di aver trovato un valido quanto inaspettato argomento di conversazione. Non immaginava che il suo interlocutore fosse un amante del bere bene. Di tanto in tanto anche l’agente interveniva nel discorso, raccontando aneddoti di degustazioni o visite in cantina e offrendo al Consigliere interessanti spunti per nuove chiacchiere.

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«Perdonatemi» disse a un tratto l’ospite. Si era appena ricordato il motivo per il quale aveva fatto visita al conte A.. «È piacevole questa conversazione, ma ero giunto qui per altro».

«Conte, forse vuol informarti che il Re ha istituito un servizio di Ronde Notturne…».

Il conte sorrise debolmente. «Ne sono già a conoscenza mio caro Salvatore. Anzi, ho degli uomini da proporre al re per questo compito».

Salvatore fu sollevato di aver sbrigato quella formalità e di poter rituffarsi nelle discussione enologica.

Dopo circa un’ora il Consigliere andò via, lasciando il conte A. e il suo agente liberi di commentare.

«Non voleva più andar via, quel perditempo».

«Almeno siamo riusciti nel nostro intento: niente domande compromettenti o richiesta di impegno da parte mia».

«A parte gli uomini che entreranno nelle ronde». Entrambi sorrisero. Già, a parte loro. «È stata un’ottima idea la tua. Infiltreremo dei perfetti incapaci negli uomini del colonnello I.».

«Coglieremo due piccioni con una fava: sapremo le mosse delle ronde e intralceremo il loro operato».

«Pensi che il Consigliere appoggerà la tua proposta?».

«Dopo la promessa che gli ho fatto, ne sono sicuro».

V – Confronti (2 di 3)ultima modifica: 2012-10-15T23:32:00+02:00da carminedecicco
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