AgriCultura – Diario di un giornalista con l’hobby della coltivazione (3)

 

Altro che cinque W del giornalismo, qui ci sono duecento e passa nozioni da apprendere! Va bene che vengo dalla carta stampata e ho bisogno di consigli su come lavorare la terra, ma si esagera…e chi pensava fosse tutto così complicato? Tra tecniche, tradizioni, varianti, usanze e via discorrendo, nel mondo della coltivazione non si finisce mai di imparare. Io, però, vorrei almeno cominciare. Mio zio, che mi fa un po’ da mentore in questa bizzarra avventura, dice che in fondo fare il contadino non è poi tanto complesso: basta seguire i suoi consigli. Fosse facile!

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Mi ha confessato, ad esempio, come soltanto dopo i Morti si passino le piante dai vasi al terreno. Beh, io li ho aspettati a lungo i Morti, ma sembravano non arrivare mai – evitiamo facili ironie, per piacere! Poi, d’improvviso, sono giunti, e tra giornate di pioggia e giornate di redazione, chi ha avuto modo di metter mano alla pala? Io di certo no! E così le anone e gli agrumi ancora non identificati continuano a riposare nei loro vasi, ormai troppo piccoli per assicurare spazio e nutrimento necessario alle piantine che crescono a vista d’occhio. Di tanto in tanto vado a dar loro un’occhiata – non troppo spesso, ché mi intristisco – e le vedo malinconiche come quei grossi bambini costretti per l’indigenza a indossar maglie troppo strette. Le vedo e mi dico: accada quel che accada, domenica sarò in campagna a piantar nel terreno le mie creaturine. Tempo qualche giorno e il mio proposito perde vigore, si affievolisce. Lo dimentico, lo bollo come inapplicabile. Sarà per domenica prossima, mi dico. Va avanti da…quanto ne abbiamo oggi? È in ogni caso un mucchio di tempo. Domenica, accada quel che accada, pianterò le mie benedette piantine. C’è da sbrigarsi, che il grande freddo si avvicina!

AgriCultura – Diario di un giornalista con l’hobby della coltivazione (3)ultima modifica: 2012-11-22T23:29:41+01:00da carminedecicco
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