Via Foria

Via ForiaVia Foria è trafficata come al solito, ma dopo essere passati davanti alla vecchia manifattura tabacchi e per il corso di via Gianturco sembra niente. Francesco riesce a trovar parcheggio a pochi metri dal CAF. È stato fortunato stamattina. Uscendo dall’auto noto che l’aria si è riscaldata, il gelo delle sette è ormai solo un ricordo. I marciapiedi sono pieni di foglie cadute.

«Io ci metterei i sempreverdi» annuncia il mio amico indicando gli alberi che fanno bella mostra di sé lungo la via. A me le foglie a terra piacciono, danno il senso della stagione che si vive, anche qui in città. Peccato che esse siano frammiste alla spazzatura. Saluto Francesco e procedo da solo. Davanti a me una donna in chiara situazione di indigenza fissa dubbiosa un paio di pantofole logore abbandonate accanto ad un cassonetto dell’immondizia. Mi chiedo se a causa mia non ha ancora allungato la mano per prenderle e metterle nella borsa che porta con sé. Tolgo il disturbo considerando l’idea di smettere il giubbino per evitare di sudare. Mentre lo faccio incontro Mattia, la sua scuola è occupata, mi dice, così con mp3 e giornale sotto al braccio va a dare un’occhiata.

Quando arrivo alla stazione della metro gli altoparlanti già annunciano il prossimo treno per Pozzuoli. Mi affretto a fare il biglietto, poi prendo a scendere le numerose scale. Entro appena prima che le porte si chiudano. Sono stato fortunato anch’io, penso, mentre mi metto a sedere di fronte ad una biondina vestita di tutto punto. La inquadro come studentessa di economia tipo: scenderà ai Campi Flegrei. Comincio a scrivere sulla mia agenda suscitando gli sguardi curiosi della gente. Ma non gli do importanza: io sto comodo, e il viaggio fino al capolinea è ancora lungo.

Via Foriaultima modifica: 2012-11-29T09:26:04+01:00da carminedecicco
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