Una delle tradizioni più amate dagli abitanti di Vesuvia, l’amena cittadina ai piedi del vulcano napoletano, è quella di sistemar una pallina di Natale su uno degli alberi in strada. Generalmente il giorno dell’Immacolata giovani, vecchi e liete coppiette vanno in giro per il loro paese a cercar qualche albero adatto per essere addobbato con una pallina natalizia. Gli alberi vengono scelti perché significano qualcosa per chi li addobba, magari perché si trovano in un luogo per loro significativo, o semplicemente perché sembrano tristi e abbandonati a tal punto che vengono rallegrati da uno dei più classici simboli del periodo natalizio. Girare per le strade di Vesuvia nei giorni precedenti al Natale fa sempre un certo effetto. Non c’è albero che non sia impreziosito da una pallina: piante di agrumi, ulivi, albicocchi, ma anche pini e aceri, ogni albero, piccolo o grande che sia, è pronto ad affrontare le feste di fine anno con un piccolo e gioioso simbolo. Vengono addobbate le piante che si ergono sui marciapiedi, quelle che si nascondono nelle terre, quelle che abbelliscono i parchetti urbani, ma ciascuna di esse con una sola pallina: tradizione vuole che a nessun albero sia messo più di un addobbo, perché non è giusto che anche in quest’occasione ci sia chi abbia troppo e chi invece nulla o troppo poco. Gli abitanti di Vesuvia credono che sistemare l’addobbo sia un modo per propiziare felici giorni di festa. Così la pallina resta dall’8 dicembre fino all’arrivo della Befana. Durante questo periodo, di tanto in tanto, chi può va a far visita alla propria pallina, vede se non sia stata buttata giù dal vento, dalla pioggia o da qualche animale. Qualora sia successo, la cosa è interpretata come un brutto segno, e subito si deve provvedere alla risistemazione della pallina, se si è ritrovata, oppure alla scelta di un nuovo addobbo e di un nuovo albero pronto ad accoglierlo, nel caso sia andata persa.