Produzione e lettura di libri in Italia, ovvero brutte notizie di fine anno

Dati Istat letturaTra le ultime notizie diffuse nel 2013 ha attirato la mia attenzione quella relativa ai dati ISTAT su “Produzione e lettura di libri in Italia”. Un documento che fotografa lo state delle cose in un paese dove non solo si continua a leggere poco, ma addirittura di legge meno che in passato.

«La propensione alla lettura della popolazione residente in Italia è lentamente, ma progressivamente, aumentata fino al 2012 (con una flessione nel 2011): dal 1995 al 2012, la quota di persone di 6 anni e più che dichiarano di aver letto almeno un libro per motivi non scolastici o professionali nei 12 mesi precedenti l’intervista è cresciuta dal 39,1% al 46%, toccando nel 2010 il valore più alto (46,8%)» si legge nel comunicato ISTAT.

Ma nel 2013, questa crescita si è arrestata, con una diminuzione di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Ma c’è di più: una famiglia su dieci non possiede nemmeno un libro in casa. Notizie sconfortanti, che inevitabilmente hanno conseguenze anche sull’industria editoriale. Si legge infatti nel documento: «Il 2012 del resto conferma la flessione della produzione del settore editoriale: i titoli pubblicati si riducono del 7,3% e le tirature del 7,6%. Secondo gli editori, i principali fattori di ostacolo alla lettura dei libri sono: la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura, (44,5%), il basso livello culturale della popolazione (36,6%), politiche pubbliche di incentivazione all’acquisto dei libri inadeguate (35,3%); scarsa promozione dei libri e della lettura da parte dei media (23,4%)».

Significativi, infine, anche i dati relativi ai libri elettronici: «Oltre il 21% delle opere pubblicate a stampa in Italia, cioè oltre 12.000 titoli, è stato reso accessibile al pubblico anche in formato e-book. Nel nostro Paese, sono 5 milioni 224 mila le persone di 6 anni e più che hanno dichiarato di avere letto o scaricato libri online o e-book: una quota pari al 9,1% della popolazione di 6 anni e più e al 17,3% delle persone che hanno utilizzato Internet negli ultimi tre mesi».

È chiaro che ci vorrebbe una riflessione seria su questi numeri, sia perché laddove non c’è cultura inevitabilmente ci sono più problemi che altrove, sia perché bisognerebbe impedire che le case editrici, piccoli, medie o grandi, siano abbandonate a loro stesse, patendo una doppia crisi.

Piccola annotazione personale: io, in barba a questi dati, ho già letto il mio primo libro del 2014. Si tratta del romando di Simenon “All’Insegna di Terranova”, con protagonista il commissario Maigret.

Produzione e lettura di libri in Italia, ovvero brutte notizie di fine annoultima modifica: 2014-01-11T17:17:15+01:00da carminedecicco
Reposta per primo quest’articolo