Quel che resta della neve

Nevicata

Resiste pervicace sui muri di pietra irregolari, nelle campagne delle periferie, abbandonate, sui marciapiedi all’ombra, sulle auto che nessuno guida, sui rifiuti abbandonati in strada la neve. Dov’era manto candido ora è macchia solitaria, dov’era poesia ora è sciatta prosa la neve. Ma qualche barlume della magia mattutina resta: resiste sporcata, ammucchiata, calpestata la neve. Resiste e si fa metafora.

La neve cercata

  La campana chiarì definitivamente l’orario. Matteo, al sentire il dodicesimo rintocco fissò meccanicamente l’orologio alla parete, come in cerca di conferma. Sì: era mezzogiorno. Diede un’occhiata alle pagine che aveva fino ad allora sottolineato: non troppe, ma neanche poche. Si poteva dire soddisfatto, in fondo. Si alzò e si diresse verso la porta della camera che dava sul balcone. … Continua a leggere

La neve agognata

  Prima di accendere la solita sigaretta del dopocena, Patrizia si diresse alla finestra del salone e lanciò un’attenta occhiata fuori. Vide l’insegna del bar ancora accesa, sebbene la serranda fosse abbassata, vide un paio di macchine posteggiate alla bell’e meglio accanto all’ingresso della chiesa, vide perfino qualche ragazzo seduto sulla panchina a chiacchierare, nonostante le temperature prossime allo zero, … Continua a leggere

I Mercanti della neve

Mercanti della Neve

Da dietro la montagna lento si alza il sole. Improvvido è sorto anche oggi, pur sapendo di non riuscire a vincere la concorrenza con il freddo. I suoi raggi illumineranno l’aria gelida senza riuscire a riscaldarla, rifulgeranno sulla neve addormentata ai bordi delle strade, nei giardini delle case, nelle terre. Assisteranno poi al nuovo e intenso cadere di bianchi fiocchi, … Continua a leggere

SanValentini postmoderni

    Il sonno. Il gelo. A questo pensavo mentre ero lì, seduto sullo scalone che conduceva all’ingresso dell’università. Sul freddo scalone dell’università. Ero solo, eppure in mezzo agli altri. Un’ora prima dormivo nel mio caldo letto, nei miei caldi sogni. Ora no: sedevo al gelo. Quel gelo che t’entra dentro, nelle ossa. Quel gelo che però, in fondo, fa … Continua a leggere

Il monaco (parte introduttiva)

Era il tempo in cui la grande mimosa era stata tagliata. Guardare fuori dalla finestra della mia stanza non era più la stessa cosa, senza i suoi rami stagliati contro il cielo. Mi ero alzato presto, quel giorno, non ero riuscito a dormire a causa di una stanca inquietudine che mi accompagnava da giorni. Avevo aspettato nel salotto le sei, … Continua a leggere