Autunno portoghese (2 di 2)

  Confortata da ciò la giovane si alzò dalla panchina sulla quale aveva trascorso più di un’ora e prese a percorrere stradine a caso, desiderosa di sgranchire le gambe e abbandonare dietro sé le ubbie che la accompagnavano da troppo tempo ormai. Le vie di Porto ora in salita ora in discesa erano già pronte per il buio che avanzava … Continua a leggere

Autunno portoghese (1 di 2)

  Marta sedeva in una panchina ai margini di Praça da Liberdade. Aveva gli occhi fissi sulla folla di metà pomeriggio che affollava quello come gli altri luoghi turistici della città. Contrariamente a quanto si aspettasse, Porto era una meta ambita dai visitatori, anche in un mese come ottobre, privo di festività e ponti, se non nella sua coda. Ma … Continua a leggere

# Porto (4)

Sono immerso nel buio della fredda stanza da pranzo adattata per me a camera da letto. Disteso su un materasso direttamente poggiato sul pavimento, lascio che i miei occhi si abituino all’oscurità, anche se non ho bisogno della vista per conoscere ciò che mi circonda: mobili vecchi di generazioni, suppellettili di gusto barocco e scomodi cuscini dalle buffe forme e … Continua a leggere

# Porto (3)

Salimmo a Rua de Santa Catarina attraverso Rua de 31 de Janeiro, ripida strada che si arrampica nel centro della città, tra negozi per turisti e chiese rivestite di maioliche. Avevamo fame di natas e queijadas, ma più che altro voglia di sederci a un tavolino e scambiare con calma quattro chiacchiere tra parole estranee e melodiche, al riparo dal … Continua a leggere

# Porto (2)

  Osservo da ore il traffico di Porto. Affacciato da un angusto balcone proteso su una via altrettanto stretta scavata tra alti palazzi di altri tempi, sento sotto di me correre un vento terribile e indomabile. Brama il vicino Atlantico, ma prima di raggiungerlo accarezza il Douro, asciugando le lacrime alle anime che passeggiano lunga la Ribeira. La sera cala … Continua a leggere

# Porto (1)

    Mi sveglia una grigia giornata di pioggia portoghese. Un paio di colombi volano tra un balcone e l’altro del caseggiato che riempie parte della mia finestra. Qualche vestito, malinconico, giace steso ad aspettare un sole dimentico dei propri compiti. Il vento lo sferza nell’aria che sa di mare. Volti duri marcati affaticati passano lungo la strada e si … Continua a leggere