Alla stazione il primo settembre

  Ho aspettato a lungo questo momento, ora con trepidazione, ora con paura, ora perfino con curiosità. All’inizio sembrava che non dovesse mai giungere. I giorni trascorrevano con fin troppa lentezza, non mi davano l’impressione che ciò che attendevo si stesse avvicinando. Eppure la mia percezione si è rivelata sbagliata, dopotutto. È giunto l’inizio di agosto, ne è passata la … Continua a leggere

Folgorazione numero tredici

  Seduto su un sedile non troppo comodo, ho assistito al progressivo riempirsi e svuotarsi del treno. Gente diversa si è avvicendata accanto e di fronte al mio posto, tutti uniti dalle lamentele per il caldo eccessivo, la condizionata malfunzionante. È luglio, un luglio particolarmente torrido: io sono in preda ad apatia e noia. Il treno rallenta, si infila in … Continua a leggere

Prossima fermata “Pirandello”

    Oggi mi sono sentito un personaggio pirandelliano. Come se uno dei protagonisti delle novelle dello scrittore siciliano fosse fuggito dalla sua prigione di carta e si fosse impossessato del mio corpo. In effetti ho dato di matto, lo ammetto. Ma anche ora, col senno di poi, continuo ad essere convinto che, in fondo, ho agito bene. Pochi giorni … Continua a leggere

Folgorazione numero sei

Aspetto un treno che tarderà guardando la montagna maestosa e ferita ergersi sulle campagne colme di spogli scheletri: sembra abbracciarci tutti nonostante tutto, mentre su di lei il cielo lento diventa chiaro e le nuvole si colorano di un rosa accidioso. Sono avvolto dal freddo, tra immigrate dell’Est che parlano inconoscibili e magici dialoghi senza umore né tempo, un giovane … Continua a leggere

Alla Primavera

    Quando il cemento soffocherà mia Madre il suo ventre profanato pullulerà di osceni cavi Titiro e Melibeo estrarranno petrolio su un’isola d’acciaio dispersa nell’oceano d’acqua dolce ma ben nota ai banchieri e a Wall Street non avrai più ragion d’essere sarai solo un ricordo equivoco di un viaggio in treno in un’aria profumata di Eterno che sfila tra … Continua a leggere

Il monaco

Col rosario tra le mani avanzava lungo le stradine in pietra senza fretta, passo dopo passo, preghiera dopo preghiera, grano dopo grano. Indossava un saio logoro, rattoppato in più punti. Qua e là macchie di sporcizia deturpavano l’abito, rendendo ancor più evidente il suo squallore. Squallore di certo accentuato dall’aspetto dell’uomo: pallido ed emaciato, aveva lunghi capelli neri scarmigliati ed … Continua a leggere