Diari di versi (III, 2)

Credo di aver obliato quell’antica lingua
Arcana e nobile che mi permetteva
Di comprendere ciò che intorno a me diceva
Un uccello, il vento, un raggio di sole
E resto immobile, quindi, nella Primavera
Senza capire, senza osar parlare.

Ho imparato nuove parole,
Ma non ricordo come ascoltare.

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Diari di versi (III, 2)ultima modifica: 2009-03-23T10:33:00+01:00da carminedecicco
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