Il calore del fuoco colora la notte
Stellata ed inaccessibile
Imperioso contende la scena alle note
Che, disciplinate ed altere,
avanzano nell’aria muta e sacra.
(WUAWAUWUAWUAWUAWUAUuuu)
Effuse da strumenti sempiterni
– venerando prodotto di espertissime mani –
Da possenti voci ululate
Richiamano bestie feroci
Che, ammansite, contornano le sante estasi.
(WUAWAUWUAWUAWUAWUAUuuu)
Gli Spiriti trapassati benigni sorridono
Nei templi itineranti gli effluvi si liberano
Immobili i Totem danzano mistici passi.
(WUAWAUWUAWUAWUAWUAUuuu)
Anche la Luna, rapita,
Rende onore al nostro popolo
Piangendo il nostro sventurato destino.
Dimesso canto di un indiano d’Americaultima modifica: 2009-06-08T20:31:00+02:00da
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Mi lascia un fondo d’inquieto, questa tua poesia. Come una danza tribale che invochi spiriti ed ectoplasmi d’ombra. Inquietante suono del vento e della notte, stregone WUAWUAWUAWUAWuu braccia innalzate al mistero ritmico della notte.
Quasi un incantesimo…