Seduto al sole da ore, quasi più non mi accorgo delle gocce di sudore che scendono dal mio volto. Nell’aridità della mattina d’estate soffro pensando a giorni felici e lontani, perduti in un insensato alternarsi di calura e frescura, stagione e stagioni. Dietro di me la vita scorre veloce o sonnolenta, ma scorre, ignara di turbamenti e inquietudini. Voci rauche commentano notizie sportive, qualche autobus si ferma e poi riparte. Scendono e salgono uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi. Io resto seduto. Mi sciolgo al sole, e prego che gocce di pioggia si uniscano alle lacrime, le rendano meno amare.
Folgorazione numero setteultima modifica: 2011-06-22T10:17:00+02:00da
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