Commemorazione dei defunti: il cimitero

 

Il sole è alto nel cielo. L’aria pulita, senza nubi o foschia. Il vento soffia con decisione, lambisce i volti delle persone che camminano come in processione lungo le strade divenute pedonali per la ricorrenza.

 

Il cimitero è affollato, lo si capisce prima di entrarvi. Fuori dai cancelli qualche zingara chiede soldi in cambio di benedizioni. C’è chi vende lumini, molti altri commerciano in fiori.

 

Dentro gente col vestito buono e crisantemi in mano porge un saluto ai cari estinti. C’è odore di fiori ovunque, gli altoparlanti diffondono la voce stentorea del prete che dice messa nella vicina cappella.

 

Gettando lo sguardo a destra e a sinistra si vedono foto in bianco e nero, a colori. Nomi e cognomi, riassunti troppo brevi di vite già finite. Date di nascita e date di morte. Alcune molto vicine tra loro, altre distanti.

 

C’è la fila per usare la scala in ferro con le rotelle, serve per raggiungere le tombe più alte.

 

Ci sono lapidi, mausolei di famiglia, statuine. Ci sono luci e fiori, oggetti lasciati accanto ai defunti.

 

Ci sono anche tombe abbandonate, storie che nessuno conosce o che sono state dimenticate. Ci sono morti che hanno nomi e cognomi, ma nessun parente.

 

Ci sono tombe che accolgono diversi corpi. C’è una ragazza che piange sola, seduta sull’erba. Nessuno sa dire perché.

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Commemorazione dei defunti: il cimiteroultima modifica: 2011-11-02T11:54:00+01:00da carminedecicco
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7 pensieri su “Commemorazione dei defunti: il cimitero

  1. In questi giorni non vado mai al cimitero, in realtà lo frequento poco in generale, non perché non ci sia nessuno lì dentro a cui volevo bene, anzi. A volte è proprio il contrario. Come dici tu ci sono tombe con date di nascita e di morte troppo vicine tra loro, a volte non ci sono nemmeno le date, basta la foto con un volto giovane sorridente per dare l’idea di una morte un po’ più ingiusta delle altre.

  2. Vado raramente al cimitero.. i resti dei miei affetti si trovano tutti in Sicilia.. ma quando ci vado voglio che sia un momento tutto mio, intimo. Pulisco e lucido la tomba, poto le piantine, sistemo i fiori..poi mi siedo e dolcemente faccio scorrere lacrime e parole, ricordi e sorrisi..mi sentono..o forse è solo un’illusione. Io ho un rapporto reale, presente con i miei morti.. li ritrovo in molti miei gesti, modi di dire, abitudini nel mio quotidiano, queste cose me li fanno sentire accanto sempre..e spesso sento una carezza..e non è il vento.
    Ciao

  3. ciao Carmine,
    con la tua serena descrizione mi hai portato a visitare virtualmente il cimitero in questo giorno del ricordo. Io scelgo sempre momenti meno affollati per avvertire quel silenzio necessario a dedicare i miei pensieri alle morti ed alla vita. robi

  4. Caro Carmine,
    mi è piaciuto questo tuo post.
    Delicato e reale, vero.
    Non vado molto spesso al cimitero, ma alcune volte si. E poi qui a Roma ce n’è uno molto molto … bello (aggettivo davvero poco consono all’argomento), quello acattolico, dove sono sepolti molti uomini davvero speciali, Keats, Shelley, Gramsci… (ecco il link: di wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Cimitero_acattolico_di_Roma); qualche volta sono andato lì a passeggiare. E’ in un posto molto caoticvo, ma vicino alla magica piramide cestia ed è un’oasi di pace che resta non turbata dalle problemaiche martellanti della fede religiosa.
    Lì si è solo uomini con altri uomini, quelli che sono con quelli che sono stati, quelli che ora sono qualcos’altro da quello che noi siamo…
    Senza dover ricorrere alla mediazione consolatoria delle fedi.

    Un salutissimo (so che non ho dato senso logico a questo commento; scusa, sono un pò rinco… stasera; ma mi hai fatto venire in mente questo, con il tuo racconto/post)
    Piero

  5. X SEMPLICE: ognuno ha un rapporto molto personale con la morte e con le persone care che non ci sono più, ma senza dubbio il rapporto reale di cui tu parli, quello che ti fa avere sempre accanto chi non c’è più, è un modo stupendo per far proseguire, anche oltre i confini canonici, sentimenti e vicinanze che aiutano a vivere…
    Un saluto.

  6. Il mio posto del ricordo è dentro il cuore. Solo un dovere di conservazione mi spinge nel cimitero ove riposano i miei cari. Ma è più un fatto meccanico, riordinare e pulire la tomba, mettere acqua ai fiori. Come accudire casa di qualcuno che è partito per un lungo viaggio. Una maniera come un’altra per dimostrare quanto gli voglio bene.
    Ciao
    A.

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