Carmine De Cicco

Con gli occhi chiusi – 10 pagine x 10 libri

“Con gli occhi chiusi” è un titolo davvero ben riuscito. Sono diversi i motivi per i quali si vive con gli occhi chiusi, numerose le cause che provocano la cecità interiore di cui soffre anche il protagonista del romanzo, Pietro. Nelle prime dieci pagine del romanzo pubblicato nel 1919 – pagine che ho letto per l’iniziativa “10 pagine x 10 libri” – questi è ancora poco più che un bambino, sebbene siano evidenti alcuni sintomi del malessere che esploderà in seguito, alcuni segni di una personalità difficile, disagiata. Pietro è l’unico sopravissuto degli otto figli di Domenico e Anna, eppure è anch’egli malaticcio, indubbiamente è e sarà sempre un debole se accostato alla forte tempra del padre, uomo rude che gestisce una trattoria a Siena ed è proprietario di un podere di campagna. Qui, insieme ai nonni, vive Ghisola, la protagonista femminile del romanzo. È giovane anch’ella. Tozzi ce la descrive non tralasciando la sua acerba caratterizzazione psicologica, così come descrive i suoi nonni, la famiglia di Pietro, alcuni degli avventori fissi della trattoria. Lo fa con una lingua che è antica – doventare, a pena, sono esempi di un lessico orami superato – ma con un piglio nuovo, moderno. L’autore senese non ebbe grande fortuna durante la vita, né subito dopo la morte. Il trascorrere del tempo, però, gli è stato amico: riscoperto dal grande pubblico e dalla critica, gode ora di una fama giusta e meritata. A legger bene, è evidente già nel cominciamento di quest’opera che Tozzi col verismo non ha legami troppo stretti. Non, dunque, un autore fuori tempo massimo, ma un interprete del nuovo in maniera così particolare che non ebbe seguito. Tozzi affronta il tema dell’inettitudine, così caro alla letteratura novecentesca – si vedano, a esempio, Svevo e Musil – con uno stile che ha dei debiti col frammentismo vociano. Nessuna analisi meticolosa e particolareggiata tipica dei romanzieri ottocenteschi, nessuna traccia del paternalismo, dell’autore che prende per mano il lettore. L’opera procede per frammenti, è sfocata, imperfetta. Eppure illumina appieno la tematica della vita con gli occhi chiusi. Quella chiusura che nel primo novecento colpiva involontariamente gli uomini cosiddetti inetti, quelli senza qualità, per tornare a Musil. Chiusura che poi diverrà volontaria, per evitare di vedere gli orrori delle guerre che hanno insanguinato il Secolo Breve. E oggi? Oggi i nostri occhi sono ben aperti, ma la corretta visione della realtà ci è impedita da occhiali spessi e deformanti che ci sono stati assegnati fin dalla nascita. Toglierli costa davvero tanto…

Con gli occhi chiusi – 10 pagine x 10 libriultima modifica: 2011-11-04T10:00:00+01:00da
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