Addio alle armi – 10 pagine x 10 libri

 

Per chi conosce il movimento statunitense della Beat Generation è difficile leggere Hemingway senza riscontrare l’influenza che questi ebbe sui giovani autori che dal secondo dopoguerra e per tutti gli Anni Cinquanta animarono la vita letteraria made in Usa. Non c’è bisogno di attente analisi, di soppesare le parole, di osservare il volume con la lente di ingrandimento. Basta una lettura semplice, anche di poche pagine. Io, ad esempio, ho avuto la conferma di questo rapporto che già conoscevo per altre vie, dalla lettura per l’iniziativa “10 pagine x 10 libri” della primissima parte di “Addio alle armi”, romanzo che l’autore di Oak Park scrisse tra il 1928 e 29 e che fu pubblicato, come egli stesso ricorda in una prefazione del ’48, «il giorno del crollo in borsa». La scrittura di Hemingway scorre via veloce, è dotata di una grande evidenza visiva. L’autore in poche parole dà conto di lunghi periodi, ma sa anche profondersi in dialoghi realistici, superflui. La sua è una scrittura asciutta, essenziale. Forse la scrittura che meglio si adatta alla composizione di un testo di guerra, come è quello in questione. La guerra è lo sfondo della narrazione, ma al tempo stesso è anche in primo piano. È una guerra combattuta dal protagonista, Frederic Henry, senza patriottismo, senza condividere quegli ideali capaci di infiammare le generazioni precedenti. Del resto, Frederic, proprio come l’autore del libro che parla di lui, fa parte della Lost Generation: la generazione di giovani perduti. Perduti perché hanno perso la fiducia nei vecchi e nobili ideali, senza tuttavia esser riusciti a crearne di nuovi. Eppure questi giovani della nuova generazione, nonostante tutto, sono «bella gente». Bella gente perché rifiutano la guerra, bella gente perché continuano a vivere, perché nel declino dei valori, dei costumi, dei modi di vivere sono ancora capaci di provare nobili sentimenti. Forse, e questo libro sembra confermarlo, finché esisteranno virtù e sentimenti sufficientemente alti, si vivrà lo stesso bene, nonostante l’allontanamento dagli ideali che la (vecchia) retorica tanto osannava.

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Addio alle armi – 10 pagine x 10 libriultima modifica: 2011-11-22T10:42:00+01:00da carminedecicco
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3 pensieri su “Addio alle armi – 10 pagine x 10 libri

  1. Non leggo il commento mandato prima. Perciò lo riscrivo. Ti ringrazio per i passaggi e i commenti sempre graditi. Sono felice di aver suscitato emozioni e coinvolgimento col mio Flash forward n. 3 . Nei prossimi mesi forse verrà trasmesso da una piccola web radio di un mio amico. Questa novità mi eccita tantissimo. Amo sperimentare forme di comunicazione per me nuove.
    Buona Giornata
    Andrea

  2. ciao Carmine,
    io continuo ad aggiornarmi culturalmente con i tuoi post, ma non voglio poi essere interrogato per vendetta sulla Cuccarini-Carlucci……
    E’ bello conoscerti. robi

  3. Molto interessante questo articolo. Credo proprio che Hemingway e stato un punto di riferimento per Kerouac…ammiro molto entrambi!

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