Seduto su un sedile non troppo comodo, ho assistito al progressivo riempirsi e svuotarsi del treno. Gente diversa si è avvicendata accanto e di fronte al mio posto, tutti uniti dalle lamentele per il caldo eccessivo, la condizionata malfunzionante. È luglio, un luglio particolarmente torrido: io sono in preda ad apatia e noia. Il treno rallenta, si infila in galleria…il vagone è semideserto, un rom chiede l’elemosina. Dimentico dove sono e chi sono, in preda a un male di vivere che viene da lontano. Poi d’improvviso il treno risorge alla luce, il cuore mi batte. A destra finalmente appare il mare.
Folgorazione numero trediciultima modifica: 2012-07-15T16:01:24+02:00da
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Nonostante la noia e il caldo arriva la luce e l’azzurro del mare a riportare il gusto per la vita nel cuore. ciao sempre belli e interessanti i tuoi post.
“come somiglia il tuo costume al mio…” di mille anni fa…
Ciao giovane Carmine robi
E’ un po’ come rinascere, vero?
nonostante la malinconia…la bellezza che ci circonda e forse chissà, anche i ricordi di altri mari, ci fanno sempre battere il cuore d’emozione.
ciao. buona estate
Una metafora della vita quel tunnel, o perlomeno di una delle sue fasi. Speriamo che a tutti sia dato di vedere il mare alla fine del proprio tunnel.
Un salutone! 🙂