Come la merla (2 di 2)

Albero con neve

Il giorno seguente fu svegliata da un sole luminoso ma pigro, che nonostante fosse già alto nel cielo sembrava rifiutarsi di scaldare l’aria. Da dietro i vetri della finestra vedeva il vento soffiare furioso, quasi attaccare i passanti avvolti in pesanti cappotti, sciarpe, cappelli. Già, i passanti: quante volte insieme a lui erano rimasti seduti ad un bar a guardare … Continua a leggere

Come la merla (1 di 2)

Inverno

Carla gettò uno sguardo poco attento fuori dalla finestra della camera. Vide la neve ai bordi della strada, ma diversamente dal consueto la novità non la entusiasmò. Come poteva, del resto, nella situazione che stava vivendo? Carla era distrutta: una settimana prima era stata lasciata dal fidanzato dopo tre anni d’amore. Nei primi giorni le era parso di impazzire. Aveva … Continua a leggere

Di come sono diventato Babbo Natale

  Nell’elenco delle innumerevoli fortune che mi sono capitate nel corso della mia lunga vita, una posizione di assoluto rilievo spetta alla Piccipù, la mia dolce metà. Sì, è stato per me davvero un graditissimo evento incontrare la donna che adesso è al mio fianco. Tra i mille motivi che ho per essere in debito con lei, ve ne è … Continua a leggere

La cena di San Martino

Calice vino

Antonio guardò l’orologio da muro del soggiorno di casa e immediatamente scattò in piedi: si era infatti accorto che troppo tempo era trascorso dall’ultima volta che lo aveva fatto, e che le lancetta dei minuti aveva assunto una posizione ben diversa rispetto a quella che si aspettava. Ad essere precisi non era affatto in ritardo, ma aveva appena realizzato di … Continua a leggere

A cento metri dall’inferno

Francesca studiava in Abruzzo, a L’Aquila. Poi il terremoto spazzò via tutto, lei tornò a casa. Credo fu l’unica a cui non telefonai per accertarmi delle sue condizioni. Non so neanche perché a dire il vero. Eppure con lei mi ero frequentato a lungo. O forse sarebbe meglio correggere: a lungo per i miei standard. Sei mesi quando lei era … Continua a leggere

SanValentini postmoderni

    Il sonno. Il gelo. A questo pensavo mentre ero lì, seduto sullo scalone che conduceva all’ingresso dell’università. Sul freddo scalone dell’università. Ero solo, eppure in mezzo agli altri. Un’ora prima dormivo nel mio caldo letto, nei miei caldi sogni. Ora no: sedevo al gelo. Quel gelo che t’entra dentro, nelle ossa. Quel gelo che però, in fondo, fa … Continua a leggere