Folgorazione numero nove

  L’aria umida e bagnata mi avvolge. Al suo contatto sussulto, come all’abbraccio di una vecchia amante perduta da tempo, con la quale condivisi inconfessabili ore. Intorno a me, altro non c’è che il rumore della pioggia che cade, e del vento, che libero va proclamando la sua freschezza al mondo, il mondo che stanco sveste i panni della bella … Continua a leggere

La Legge

  «Contro il tribunale non sono possibili le azioni di gruppo» Il processo – Franz Kafka       In principio coloro che si occupavano della salvaguardia e della conservazione della Legge erano riveriti e temuti da tutti. Ogni uomo, sebbene non costretto, si privò di un decimo dei propri possedimenti cosicché venisse costruito il Palazzo della Legge, edificio maestoso … Continua a leggere

A cento metri dall’inferno

Francesca studiava in Abruzzo, a L’Aquila. Poi il terremoto spazzò via tutto, lei tornò a casa. Credo fu l’unica a cui non telefonai per accertarmi delle sue condizioni. Non so neanche perché a dire il vero. Eppure con lei mi ero frequentato a lungo. O forse sarebbe meglio correggere: a lungo per i miei standard. Sei mesi quando lei era … Continua a leggere

Nel mezzo del cammin di nostra vita

  Quella sera non avrebbe dormito. Ci aveva pensato a lungo, e aveva convenuto che si trattava della cosa migliore da fare. Durante la giornata, preso dai mille impegni del lavoro e della famiglia, distratto dai passatempi superficiali che si era scelto, ostacolato dagli imprevisti che non mancavano mai, non riusciva a dedicarsi alla sua vera passione. In effetti vi … Continua a leggere

La masseria abbandonata

  a Wolfghost Quando zia Nunzia passò davanti alla masseria nella quale aveva trascorso l’intera sua infanzia e gioventù, non poté fare a meno di interrompere il dialogo tra il nipote e suo marito: «Che tristezza vederla così abbandonata». Carlo fissò lo specchietto sinistro della vettura che guidava e vi vide ritratto un grosso cancello rosso, arrugginito, che si ergeva … Continua a leggere

Commemorazione dei defunti

  Cara Feny, mentre scrivo queste righe indirizzate a te, sorseggio tè alla pesca e mi lascio inebriare dal profumo di qualche candela che, ardendo, allieta l’aria del mio studio. Chissà invece tu cosa farai quando felice strapperai la busta che conterrà questa lettera, come e quando comincerai a leggerla. Non mi azzardo certo in pronostici, sei troppo imprevedibile e … Continua a leggere