Carmine De Cicco

Folgorazione numero quattro

 

L’aria profuma di freddo, castagne, acquisti e gas di scarico di auto in coda. È sempre così nelle domeniche di Dicembre, specie nel dopomessa mattutino, verso l’una. In cielo il tacito sole fa mostra di sé, senza tuttavia riscaldare, tutt’altro, ma di neve neanche un fiocco, nemmeno a pagare. Di addobbi, ce ne sono, e tanti. Li fisso e mi attacco alla mia ingenuità natalizia come un uomo in mare a un salvagente, dopo il naufragio. Anche io sono un naufrago, però non aspetto alcuna scialuppa, sono senza allegria. Ma come il vento  porta seco le foglie appassite, così questi tristi pensieri scompaiono, annegati nella bizzarra felicità di una scorciatoia che libera da un ingorgo.

Folgorazione numero quattroultima modifica: 2010-12-19T14:19:00+01:00da
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