Carmine De Cicco

Giallo rosa bianco

Giallo, rosa, bianco. Li vedo così, non nell’ordine, ma piuttosto confusi, come in un disegno dipinto da un piccolo e disordinato colorista dell’asilo. Li vedo quando mi affaccio dalla finestra, quando cammino in auto per strade più lontane dal centro, quando l’autostrada costeggia le campagne dell’interno. Il giallo è quello delle mimose, che alte ed eleganti si stagliano contro l’azzurro del cielo, ma anche dei più corti e meno aggraziati friarielli, che crescono indisturbati negli ampi terreni. Il rosa e il bianco son quelli dei fiori che sbocciano dagli alberi che appena qualche settimana fa parevano morti. Boccioli preziosi che adornano i rami e abbelliscono gli albicocchi che sterminati riempiono le terre ai piedi del vulcano che dorme. Ritornare verso casa e lasciarsi riempire gli occhi da questi colori, da questi fiori, oh quale inappagabile gioia! La gioia della natura che ritorna viva, come ogni anno dopo il terribile e lungo inverno. Quest’anno, poi, la rinascita mi sembra quanto mai maestosa e stupenda. È stato il gelo di febbraio, mi spiega mio zio, contadino da una vita, mentre attonito mi perdo nei quadri bucolici disposti a ogni angolo nella sua campagna. Non è ancora Primavera, eppure l’aria frizzante, il cielo avaro di nuvole, il giallo, il rosa, il bianco, gli effluvi trasportati dalla brezza leggera invitano a dire: «Addio Inverno; che bella la vita!»

 

Giallo rosa biancoultima modifica: 2012-03-17T08:28:00+01:00da
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