Carmine De Cicco

Il recupero dopo Santo Stefano

 

Bene, ce l’abbiamo fatta! Abbiamo superato indenni le catastrofiche interpretazioni della profezia dei Maya e soprattutto il trittico di feste più amato-odiato dell’anno: la Vigilia, Natale e Santo Stefano. Sì, abbiamo messo qualche chilo in più, abbiamo valori del sangue alterati e qualche nuova maglietta che proprio non ci piace nascosta in fondo all’armadio, ma nonostante il traffico, lo stress da regali, i tanti parenti stretti e “laschi” incontrati in questi giorni, perfino i tweet di Mario Monti, noi siamo ancora qui.

Tempo un paio di giorni e un nuovo cenone sconvolgerà i nostri equilibri intestinali, torneremo a bere e a brindare, a mangiare fino a scoppiare. Giocheremo ancora a carte, a Sinco, a tombola e faremo le ore piccole per poi svegliarci stanchi e pieni di cose da fare. Ma in fondo va bene così, non trovate?

«Quando c’è la salute c’è tutto» dice un vecchio adagio popolare che non mi è stato mai particolarmente simpatico e che, a rigor di logica, non dovrei ripetere. Ma tant’è, e così aspettando lunedì sera se siamo fortunati ci godiamo i regali ricevuti a Natale, altrimenti passiamo da un negozio ad un altro per cambiare quelli che proprio non vanno bene o più semplicemente non ci piacciono affatto. In entrambi i casi, tuttavia, cerchiamo di recuperare dalle fatiche enogastronomiche dei giorni scorsi.

Io, a esempio, stasera ho in programma riso in bianco e spinaci all’insalata. Non che serva a molto stante la mia volontà di assaggiar di nuovo noccioline americane, pistacchi, struffoli, roccocò, mostaccioli, pandoro e panettone, ma male non mi faranno. Poi, dopo cena, seguiranno le immancabili letture natalizie alla luce di candele e lampade dalla luce soffusa. Tempo fa leggevo libri di carta, adesso ebook e molti più fumetti, ma in fondo il piacere è lo stesso.

Buon recupero a tutti!

Il recupero dopo Santo Stefanoultima modifica: 2012-12-27T20:15:21+01:00da
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