Carmine De Cicco

La neve trovata

Le telefonò subito dopo aver letto il suo messaggio di buongiorno. «Preparati a scendere. Vestiti pesante!» le aveva semplicemente detto. Era chiaro che stesse preparando una sorpresa, così la giovane senza nemmeno fare colazione corse a lavarsi e vestirsi. Poco dopo era già in macchina con lui. «Dove andiamo?». Lo avrebbe scoperto a breve. Il ragazzo verso le otto era sceso a fare delle commissioni e, viste un paio di automobili col tettuccio imbiancato, aveva capito che se avesse raggiunto qualche sentiero del Parco avrebbe trovato la neve. Se ne accertò di persona, quindi raggiunse la casa della sua fidanzata e aspettò pazientemente che questa si svegliasse. Il viaggio in macchina non durò troppo. Ovviamente lei non ci mise molto a capire dove stessero andando, ma restò comunque felicemente sorpresa dalla quantità di neve che trovarono una volta raggiunta la meta. I suoi occhi si illuminarono mentre esclamava che proprio no, non si aspettava di vederne tanta. «E sei venuto fin qui per esser certo della buona riuscita della tua improvvisata?». Sì, era andata così, ma il giovane, piuttosto che ricevere ringraziamenti, preferiva passeggiare sul manto candito che ricopriva terra e asfalto, lasciare impronte, fotografarle, fare qualche piccola palla di neve e lanciarla addosso alla sua compagna. «Sono felice». Lo erano entrambi, felici senza macchie, lieti per quella breve, inusuale pausa colorata di bianco e calda, calda come il calore di un gesto affettuoso, di un pensiero improvviso, della gioia delle piccole cose. Calda nonostante le temperature gelide di quell’inizio febbraio. «Manca solo che cominci a fioccare» disse lei: proprio in quell’istante, come nei film, iniziò a nevicare. Si baciarono a lungo prima di rientrare in auto.

La neve trovataultima modifica: 2012-02-13T12:50:00+01:00da
Reposta per primo quest’articolo