Cadranno alfine le foglie rimaste
nell’aria più fredda e mossa dal vento
che sibila sempre più forte
tra gli alberi che saranno tra breve
sì tanto spogli da sembrare tetri
sì tanto vuoti da fare spavento,
sotto un cielo malinconico e grigio
che opprimerà strade, sentieri e rivi.
E abbandonata la sedia a dondolo
giacerà con i tarli suoi, solinga,
immobile senza cullarsi,
aspettando che la futura neve
scenda e poi l’acqua negli stagni ghiacci.
Ma nelle case come il freddo arriva
Così pure giunge gradito amore
Che dà sollievo tra i tizzoni ardenti.
Invernoultima modifica: 2009-12-06T10:20:00+01:00da
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