Carmine De Cicco

Folgorazione numero nove

 

L’aria umida e bagnata mi avvolge. Al suo contatto sussulto, come all’abbraccio di una vecchia amante perduta da tempo, con la quale condivisi inconfessabili ore. Intorno a me, altro non c’è che il rumore della pioggia che cade, e del vento, che libero va proclamando la sua freschezza al mondo, il mondo che stanco sveste i panni della bella stagione e si copre di splendido, malinconico Autunno. La sera è quasi finita, comincia la notte: le luci della case tacciono, comincia il riposo dei più. Gli altri, foglie ingiallite e bellissime, restano in balia della vita, soli, disperati e felici.

 

Folgorazione numero noveultima modifica: 2011-09-28T22:00:00+02:00da
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