XXY – recensione

Il film comincia con una corsa tra gli alberi, una corsa difficile, senza poter seguire un sentiero, lungo uno spazio fitto di ostacoli ed intricato. Proprio come l’adolescenza, specie se l’adolescente in questione è un’ermafrodita di quindici anni che sente sempre più vicino il momento di effettuare una scelta circa la propria sessualità. Ma le scelte, si sa, sono difficili. Ed è così che la giovane Alex al termine della pellicola ancora non ha optato né per l’essere donna, né per l’essere uomo. Non sceglie, cammina soltanto abbracciata dal padre, mentre la telecamera inquadra il mare. L’ultima immagine del film è proprio quella del mare, uno spazio immenso, come immense sono le possibilità che si presenteranno nel futuro della protagonista. Protagonista che, con poche parole, senza ricorrere all’aiuto di un grande impianto scenico, cattura l’attenzione e la partecipazione del pubblico, pubblico che, grazie alla bravura della regista argentina Lucia Puenzo, è spinto a riflettere, a considerare la vita e le difficoltà altrui, senza essere infastidito da toni moralistici e didattici. Non c’è niente da insegnare, nessuna valutazione da fare, c’è solo una storia da raccontare, senza indugi, senza retorica, ma in maniera semplice ed essenziale, sullo sfondo di una natura meravigliosa e selvaggia. Selvaggia come Alex, indomabile come lei, forte più dei pettegolezzi e delle dicerie della comunità presso la quale abita. La storia della giovane è la storia di un auto-riconoscimento e di un tentativo di integrazione tra gli altri, tra i normali. Il film finisce, ma nessuna risposta viene data. Le domande sono troppo importanti per ottenere risposta, e, in fondo, molto spesso è la domanda ad essere più importante della risposta.

 

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XXY – recensioneultima modifica: 2009-03-11T11:06:00+01:00da carminedecicco
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Un pensiero su “XXY – recensione

  1. un film piuttosto forte mi pare
    il titolo è quello del post?
    sono incuriosita

    e non mi adulare troppo che mi ci abituo e non va bene
    grazie infinite Carmine
    un saluto

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