Progetti incompiuti

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Finbar Doyle è molto arrabbiato con me. Si lamenta – giustamente, come non riconoscerlo! – perché l’ho, come si suol dire, piantato in asso. Insomma, gli ho fatto incontrare una splendida dama, quantomai misteriosa, gli ho fatto riabbracciare un vecchio amico, e poi, dopo queste allettanti premesse, cos’ho combinato? Nulla, si lamenta lui, nulla. In effetti, sono diversi mesi che continua a girare per le vie del suo villaggio alla ricerca di un elegante vestito da sera, senza mai trovarlo.

Del resto il buon Finbar non è l’unico che ultimamente ha da ridire sul mio comportamento. C’è un povero militante sgombrato dall’edificio che con i suoi amici aveva occupato che dalla fine dello scorso anno a causa mia continua a camminare sotto la pioggia nel vano tentativo di tornare a casa: neanche la sua dimora si spostasse di continuo, in un tragicomico inseguimento a distanza!

Ci sono poi tutti gli abitanti di quel vicolo, che un giorno sì e l’altro pure mi passano a trovare pretendendo che finalmente io regolarizzi la loro situazione. Brutta faccenda anche la loro, lo ammetto. In quella stradina nei pressi di Porta Nolana a Napoli due macchine sono ferme da 6 mesi; L’odore di pizza cotta al forno si sente continuamente, finanche di notte; La sporcizia invade carreggiata e marciapiede (ma questo, ad onor del vero, non si discosta poi dalla realtà); C’è una mamma, infine, che sta da circa 180 giorni cercando di accompagnare il proprio figlioletto al doposcuola. Inutilmente, manco a dirlo!

Per questa donna, questa mamma mi dispiace particolarmente. Chissà quanto avrà da fare: cucinare, stirare camicie, lavare il pavimento, spolverare. Magari il marito, nel rincasare, troverà tutto in disordine e la cena non pronta, e allora saranno guai! Ohibò, il tempo per darle vita dovrei proprio trovarlo.

Ma come? – immagino già – mi aggredirebbe poi il farmacista! La madre sì e io e i miei colleghi no? La nostra farmacia non ha forse importanza? Certo, certo che sì, risponderei io allora, di fronte alle sue rimostranze. La farmacia vostra ha importanza, è per questo che ne volevo parlare. E allora?

Ed è proprio questa la domanda fondamentale: allora? Allora non so che fare, non so a chi dare la precedenza.

Ad Enim, e alla sua triste e prolungata prigionia presso i Vittoriosi? A quel tizio mezzo matto, che ha preferito rinchiudersi in prigione che vivere la propria vita in tutta libertà? Al padre di Antonio, rapito da occulti individui? Oppure a quella folle folla di gente che vaga frettolosa ed inquieta con grottesche maschere al volto?

Qualsiasi cosa scelga – incalza Finbar – basta che io mi decida. Lui è curioso di sapere come va a finire la sua storia.

Sapesse quanto lo sono io!

Progetti incompiutiultima modifica: 2010-05-11T22:41:31+02:00da carminedecicco
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