La Palestina di Joe Sacco

Quella che segue è una breve recensione al fumetto “Palestina” di Joe Sacco, recensione originariamente realizzata per il forum Dragorà, ma che ora trova ospitalità anche nelle pagine virtuali di questo blog.

PALESTINA è un fumetto del giornalista ed autore di fumetti maltese Joe Sacco scritto e disegnato dopo i due mesi che, tra la fine del 1991 e l’inizio del 1992 trascorse nello Stato d’Israele e nei territori palestinesi occupati, durante il periodo finale della Prima Infifada (1987 – 1993), ovvero durante la prima rivolta dei palestinesi, palesatasi soprattutto attraverso il lancio di pietre, contro le forze armate israeliane e i coloni che occupavano le terre degli arabi.

Ciò che sorprende di più delle 282 tavole che compongono l’intera serie, è la loro capacità di provocare forti emozioni nel lettore, emozioni che non riescono a dare né i reportage giornalistici tradizionali, né le interviste ai palestinesi o il puro snocciolamento di cifre. E in questo c’è il gran merito di Sacco, protagonista egli stesso del fumetto, ma senza mai esercitare forza sul lettore, per cercare di orientare i suoi giudizi. Sacco girovaga senza meta nei territori occupati, cercando di vivere come un palestinese, cercando di immettersi nella loro stessa lunghezza d’onda, la lunghezza d’onda di chi è destinato ad essere relegato ai margini della Storia, a svolgere per tutti un ruolo che non vuole rassegnarsi ad interpretare, quello di terroristi che minano la pace e la voglia di quieto vivere degli israeliani.

Ora ironico, ora disilluso, ora mortificato, ora scettico, il giornalista nato a Malta ma stabilitosi negli Stati Uniti, partecipa ai rituali arabi, che si perpetrano anche nelle infime condizioni di vita che sono costretti a condurre, primo tra tutti quello del bevuto al chiuso di una stanza, dove i più disparati personaggi si riuniscono senza nemmeno un motivo preciso, forse solo per alleviare le proprie sofferenze col racconto al pubblico delle proprie disavventure.

Scorrendo i disegni precisi e ricchi di particolari, ma mai enfatici o violentemente espressionisti di PALESTINA, si ha davvero un’idea di quale sia la vita nei campi profughi, nei territori occupati, dove domina soprattutto il fango, la povertà, la pioggia e la frustrazione. Storie di iniquità e dolore, ma anche di sguardo rivolto al futuro si dipanano dinanzi alla macchina fotografica e al quaderno di appunti di Sacco, capace di fondere il giornalismo migliore con la tecnica fumettistica, ottenendo un connubio di indubbia qualità.

L’autore non è interessato a dare giudizi morali, a esporre la propria visione dei fatti, ma vuol solo dar conto di una realtà complessa, multisfaccettata, troppo superficialmente indagata. E lo fa coinvolgendo in pieno il lettore-spettatore perché la sua arte ha, per citare le parole di Edward W. Said «il potere di attanagliarci, di impedirci di vagare in cerca di una frase a effetto o di un racconto, banale e prevedibile, di successo e vittoria». No, in PALESTINA a vincere non sono i buoni, anche perché di buoni non ce ne sono, in quanto Joe Sacco non mette in scena una dicotomia farsesca ed irreale tra Bene e Male. Ciò che gli interessa è informare. E lo fa benissimo.

 

Palestina - Joe Sacco.JPG

Qui trovate il link originale alla recensione

La Palestina di Joe Saccoultima modifica: 2010-05-23T12:59:00+02:00da carminedecicco
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2 pensieri su “La Palestina di Joe Sacco

  1. Ciao!

    Io li libro di Sacco lo avevo letto in spagnolo, in un paesino della catalunia…
    veramente emozionante!

    E il fatto che sia maltese mi fa venire in mente Bianca, amica Maltese che fu con me nella West Bank e a cui cecchini israeliani spararono mentre era nella striscia di Gaza.

  2. gasp.. sono moritficata .. adoro i fumetti ma non conosco questo che dice e leggendo la tua recensione viene davvero voglia di sfogliarlo..

    spessissimo un fummetto è capace di trasmettere più di qualunque reportage o fotografia.. perchè trasuda.. ed è il risultato di chi con amore e cura vi ha dedicato tempo per trovare e disegnare le immagini che meglio rappresentino ciò che si vuole esprimere..

    un abbraccio

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