Ubik è una bomboletta spray che consiste in «uno ionizzatore portatile, con un’unità autonoma ad alto voltaggio e basso amperaggio alimentata da una batteria all’elio ad alta efficienza». Ma Ubik è anche birra, caffè, condimento per insalate, rasoio, balsamo per capelli, deodorante, reggiseno e così via. È facile capire che qualcosa non torna. Dietro Ubik, vi è di certo un segreto, che non può essere facilmente svelato.
Ubik è uno dei migliori romanzi dello scrittore statunitense Philip K. Dick. Scritto nel 1966 e pubblicato nel ’69 è ambientato in un futuro non troppo avanzato rispetto alla data di composizione (gli eventi iniziano nel Giugno del 1992), eppure totalmente imprevedibile e fantascientifico. Un futuro sotto certi aspetti un po’ distopico, con ogni oggetto della vita quotidiana che è divenuto elettronico e che pretende in continuazione dei soldi per funzionare correttamente e distribuire servizi.
Ubik è sicuramente un romanzo di fantascienza atipico, con la regressione del futuro nel quale prendono avvio le vicende a presente e poi a passato: i protagonisti, infatti, dopo l’esplosione di una bomba – che doveva servire a regolare una battaglia commerciale tra due ditte antagoniste – si ritrovano nella gretta provincia americana di fine anni Trenta (1939). Ma sarà realmente così? L’autore gioca di continuo a destabilizzare il lettore, a trasportarlo in mondi concentrici, a gettarlo senza riguardo ubique, ovunque, senza tuttavia fornirgli adeguati strumenti che gli permettano di comprendere appieno ciò che ha di fronte. E così la fantascienza diviene giallo, passando per la critica, il grottesco, la caricatura. Tra apparizioni terrorizzanti e ridicole, tra azioni degne di poemi tragicomici e spietate analisi sociali, domina un nome su tutti: Ubik, la «quintessenza della merce e dunque il nucleo allo stato puro dell’ideologia capitalistica americana» secondo la definizione di Carlo Pagetti.
Il modo in cui Dick presenta i personaggi e introduce gli eventi del romanzo è assolutamente notevole, così come notevole è il coup de théâtre finale, capace di disorientare lettori e critici. Del resto, Dick – ben conscio dell’alterità di questo romanzo dal resto della propria produzione – in una lettera a Claudia Bush confessò ironicamente come nemmeno egli stesso fosse in grado di capire Ubik e che cercasse di farselo spiegare dagli intellettuali, senza alcun successo. In effetti il romanzo, per il contenuto e per la maniera in cui è costruito, è intricato, ed è difficile approdare a una certezza ermeneutica prima della fine, certezza che viene poi sbriciolata dal beffardo autore.
L’instabilità tra passato e futuro si traduce parimenti in un’instabilità della tessitura narrativa e della scrittura, aperta com’è anche alla cultura di massa e alla vita quotidiana. In Ubik sicuramente è forte l’influenza post-moderna (nella stessa frase, ad esempio, l’autore arriva ad accostare Platone e Winnie the Pooh) che unisce la beffa con la serietà, il sacro con il profano, il divertissement e il grottesco.
Mi hai incuriosito tantissimo… e dire che io per i romanzi di fantascienza non faccio sicuramente carte false…
Un abbraccio, Carmine.
Ho conosciuto un nuovo romanziere grazie a te.
Buon fine settimana.
Ciao da Giuseppe.
.. sembra essere assai bello.
.. e dire l’instabilità tra passato e futuro un tema che spesso ci travolge anche nella vita reale
bel post, complimenti
un caro saluto
Interessante, mi propongo di leggerlo prima o poi. Ciao e grazie per essere passato.
Divorato in pochissimi giorni. Non è un libro facile, disorienta come pochi e le ultime righe sono un colpo da K.O., ma merita assai. Raramente ho letto una dissacrazione della della società tanto efficace e profetica. E basta guardare Matrix per capire l’enorme influenza che ha avuto questo libro scritto più di quarant’anni fa su tutta la fantascienza successiva.
bellissimo libro e, si spera, prossimamente anche un bellissimo film!
http://www.ilcaffevitruviano.it/component/content/article/31-biblio-caffe/193-qubikq-di-philip-k-dick
http://www.libridaleggere.it/fantascienza/ubik-di-philip-k-dick/