Le foto non scattate

Stavolta nell’aereo, per arrivare a bordo del quale sono nuovamente partito in ritardo, mi è stato assegnato il posto più esterno della fila, quello accanto al finestrino. Quello che nei primi viaggi degli studenti è il più ambito, quello evitato da coloro ai quali il volo mette ansia. Quello dal quale, di solito, si scattano le fotografie. Io ho evitato di farlo. Più che i tanti viaggi alle spalle, mi ha frenato la voglia di guardare ciò che prendeva posto, man mano, nel piccolo finestrino, divenuto schermo insolito per l’occasione. Ho visto dall’alto l’Albergo dei Poveri e l’Orto Botanico, ho visto il porto e le case affollarsi ai piedi del Vesuvio, con qualcuna, temeraria, che quasi sembrava pronta a conquistarne la vetta. Ho visto Ischia e Procida, poi i laghi dei Campi Flegrei. Ho visto invece che fotografare, perché a volte finisce che per scattare foto o registrare video non si riesce a guardare davvero le cose, che per poterle raccontare o ricordare in un certo modo non le si vive fino in fondo. Un po’ come quando per pensare cosa rispondere al nostro interlocutore non lo ascoltiamo con la dovuta attenzione. Niente di più sbagliato, converrete.Napoli dall'alto

Le foto non scattateultima modifica: 2017-06-19T20:12:09+02:00da carminedecicco
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