È viola e non rosso il tramonto
stasera; e l’aria è assai fresca,
assai delicata; e i ricordi, a quest’ora
sono più cari, preziosi.
All’imbrunire un ragazzo correva nel vento;
una bimba, piccina piccina,
rideva tra colori di foglie cadute;
sul fuoco ardevano le caldarroste
profumando l’aria d’amore e calore
mentre quattro fratelli ammostavano l’uva
per farne buon vino.
Le casse colme di frutta novella
e altre visioni, modeste e sincere,
sigillano autunni passati
e immortalati in memorie di ere diverse,
più semplici e lente.
Una passeggiata per strade coperte
sotto la pioggia leggera
e un cielo grigio che sembrava di lana;
i giorni più corti le sere più dolci
e le visite ai cari defunti
nei giorni dei morti
più caldi e bugiardi;
gli alberi man mano perdevano foglie
prendendo colore.
Tutte le tracce di quello che fu,
dei tanti ritorni fra i banchi di scuola,
della magia di quelle stagioni,
in cui tutto moriva eppur tutto viveva,
sono incise nell’anima mia
come iniziali di amanti su cortecce degli alberi.
Che qualcuno le legga!
Mi piacciono le castagne in particolare
bollite.
Ciao e buon inizio di settimana.