La disavventura di Borol nella sera di Halloween

C’era una volta, neanche troppo tempo fa, un uomo grande e grosso di nome Borol. Nonostante egli fosse già un adulto, si divertiva moltissimo a fare scherzi paurosi e di cattivo gusto a quanti passavano vicino casa sua. La sue vittime erano un po’ tutti, ma Borol amava soprattutto metter paura ai bambini, specialmente a quelli piccoli. Questi, poverini, non solo venivano spaventati dall’omone un po’ antipatico, ma quando raccontavano di aver subito uno scherzo spaventoso, non venivano nemmeno creduti dai propri genitori, perché le mamme e i papà non potevano pensare che un uomo adulto si mettesse a far dispetti e scherzacci ai più piccolini. E così nessuno mai sgridava Borol, e questi era libero di far ciò che voleva.

 

Il periodo dell’anno che egli preferiva era di gran lunga Halloween, perché molti bambini bussavano alla sua porta per chiedergli: «Dolcetto o scherzetto?». Spesso l’omone apriva indossando qualche maschera orribile che metteva in fuga i visitatori, oppure diceva ai bambini di aspettare, e mentre si allontanava fingendo di andar a prendere i dolcetti, mandava Ciril, il suo enorme cane nero, ad abbaiare contro gli ospiti, che così scappavano a gambe levate. E quante volte, poi, quel mascalzone aveva rifilato cioccolatini e caramelle andate a male, che facevano venire un gran mal di pancia a chiunque le mangiasse!

 

Insomma: le trovate di Borol erano numerose, e ognuna peggiore dell’altra.

 

Un giorno, però, diversi bambini che erano stati spaventati da quell’uomo si incontrarono nel parco giochi. Ognuno raccontò agli altri la propria disavventura, e alla fine decisero di organizzare un scherzo con i fiocchi per prendersi una bella rivincita su chi li aveva così tante volti terrorizzati. I bambini, che sono piccoli, è vero, ma anche tanto ingegnosi e fantasiosi, pensarono ad un piano per intimorire Borol e stabilirono di metterlo in pratica la sera di Halloween.

 

Quando giunse il 31 Ottobre, infatti, tutti i piccoli della città cominciarono ad andare in giro casa per casa a chiedere dolcetti, evitando però di bussare alla porta di Borol. L’uomo attendeva con pazienza il momento di fare i suoi scherzi cattivi, ma appena si accorse che nessun piccoletto andava da lui, perse la pazienza e uscì fuori gridando che aveva tantissimi dolcetti buoni e li avrebbe regalati a tutti. Ma proprio quanto si allontanò dalla sua abitazione, i più coraggiosi tra i bimbi, che nel frattempo erano rimasti nascosti lì vicino, entrarono di soppiatto nella casa e mentre alcuni diedero del sonnifero al cane Ciril, altri cambiarono l’etichetta ai barattoli dei dolci di Borol, cosicché egli mangiasse quelli cattivi, dando invece a chi bussava quelli buoni. Infine, chiusero il suo bagno e nascosero la chiave e fuggirono via. Quando il grosso signore ritornò, corse subito a prender dolci per i bambini, che nel frattempo, ora che sapevano che la sostituzione era avvenuta e che Ciril dormiva profondamente, non avevano più paura. Poi, una volta andati via i bambini, Borol ridendo di gusto mangiò i dolcetti contenuti nel barattolo di quelli buoni, non sospettando nulla.

 

Dopo appena cinque minuti, però, gli venne un gran mal di pancia, e dovette correre in bagno. Inutile dire che si arrabbiò tantissimo quando si accorse di non potere entrare in quello di casa sua, perché la porta era chiusa e lui non sapeva come aprirla non trovando la chiave. Visto che il mal di pancia aumentava, decise di correr fuori e di chiedere ai vicini di poter usare il loro bagno. Ma tutti gli risposero di no, perché erano stati vittima dei suoi scherzi di cattivo gusto. Fu così, allora, che Borol dovette correre fino all’ospedale del paese per liberarsi del suo mal di pancia. Con quell’antipatico fuori dai piedi, i bambini vissero finalmente un Halloween sereno e si divertirono tantissimo. Borol, dal canto suo, imparò la lezione e promise di non far più scherzi cattivi a nessuno, ma soprattutto ai più piccoli.

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La disavventura di Borol nella sera di Halloweenultima modifica: 2011-10-31T00:00:00+01:00da carminedecicco
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Un pensiero su “La disavventura di Borol nella sera di Halloween

  1. Grazie per essere passato e per i complimenti. Ogni malessere umano quando nasce dal profondo è assolutamente vivo e condivisibile. Il dolore dell’anima a prescindere da cosa scaturisca è per chi lo prova causa di immedesimazione. La penso come te. A presto Carmine.

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