Breve storia triste della scarpiera strapiena e delle (mie) pantofole erranti

Io e Anita abbiamo acquistato una scarpiera di legno. Non fin dall’inizio della nostra vita coniugale, si tratta di una di quelle migliorie che apporti in casa solo dopo averla vissuta vari mesi. Due cassetti ognuno diviso in due parti ciascuna grande a sufficienza per due paia di scarpe: in totale ben otto posti da dividere, pensavo io, a metà, cosicché la scarpiera potesse ospitare quattro paia di scarpe di Anita e quattro mie. Ben presto mi è stato chiaro che questo mio sogno di equità – un po’ ingenuo, lo riconosco – non poteva resistere contro il sessismo che vige nel matrimonio e che vede il maschio, in casa, contare quanto il due di briscola. Almeno, chiedo io alla mia consorte, lasciami lo spazio per le pantofole. A lei tutti i posti della scarpiera tranne uno e a me proprio quell’unico posto avanzato. Credevo fosse un accordo ragionevole. Ma Anita, che contro le mie proteste ha sempre annunciato che di lì a poco avrebbe fatto spazio nella scarpiera, ovviamente il posto per le pantofole mie non lo lascia mai, nemmeno quando è in trasferta. O sta qui o sta fuori casa per lavoro non conta, le sue scarpe hanno occupato la scarpiera e alle mie pantofole non resta che errare in giro per altri posti della casa.

Ma verrà il giorno della vendetta!

Scarpiera

Breve storia triste della scarpiera strapiena e delle (mie) pantofole errantiultima modifica: 2019-07-25T19:51:13+02:00da carminedecicco
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