Duemiladodici

Inizia un nuovo anno e come sempre mille sono i buoni propositi, mille le speranze, mille gli auguri scambiati. Siamo tutti pronti ad intraprendere una nuova avventura, nella convinzione che il cambiamento dell’ultima cifra della data possa trasformare il nostro viver quotidiano. Beh, in bocca al lupo a ciascuno di noi, e auguri di buon viaggio metaforico!

Che sia un Natale…

…proprio come lo desiderate!!! Babbo Natale si darà di certo da fare, in questo periodo non può affatto permettersi di lavorare male, con la scure dei licenziamenti sempre in agguato (un abbraccio a chi ne sa qualcosa). Quindi, controllate sotto il vostro albero di Natale, e vivete con gioia e serenità questo/i giorno/i! AUGURI A TUTTI!

È tardi

  È tardi per scrivere; è tardi per comporre versi, per dipingere sogni e illuminare speranze; è tardi per la metafisica e la critica alla ragion pura; è tardi per guardare fuori dalla finestra prati immensi e cieli annuvolati; è tardi per indignarsi, per lamentarsi, per darsi da fare.   È tardi per pentirsi della strada scelta.    

Buon Natale!!!

Ho chiesto a Babbo Natale un po’ di tempo per poter scrivere auguri divertenti e originali a tutti voi. Non ho ricevuto questo regalo. Alle mie proteste Babbo Natale ha risposto assicurandomi che il mio desiderio successivo sarebbe stato esaudito. Gli ho domandato un felice e sereno Natale per tutti voi, miei cari amici bloggers. Spero che questa volta il … Continua a leggere

Cecità – Recensione

Nella speranza di ricominciare a scrivere racconti e poesie al più presto, inserisco nel blog la recensione di un romanzo di Saramago che lessi neanche troppo tempo fa, recensione che inizialmente preparai per la biblioteca di Dragorà. Cecità è un romanzo scritto nel 1995 dello scrittore portoghese José Saramago, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1998 e recentemente … Continua a leggere

La signora Maria

La donna si alzò dal vecchio divano, lentamente. Le ossa scricchiolarono, leggere e fragili ormai. Abbastanza sorda da evitare di sentire il sofferente avviso del suo corpo, un passo dopo l’altro raggiunse la porta che separava il piano inferiore da quello superiore. La rampa di scale era immersa nel buio, ma lei era abituata a percorrerla senza vedere nulla. In … Continua a leggere