I giorni del contagio (24)

Primavera 2017

Sono giorni in cui potremmo fare tante cose, ma è difficile organizzarsi come vorremmo. È per questo che anche chi è forzatamente messo in ferie non è veramente in vacanza. Non lo è perché tante libertà ci sono negate, non lo è perché si teme per la salute di tanti, perché il pensiero va sempre a questo dannato virus. Con … Continua a leggere

Lerici, un ricordo

Lerici

Mi è bastato risalire il sentiero di qualche scalino per trovare una godibilissima ombra. Mi siedo a osservare il mare, di un colore incantevole da qui. Mi giungono, lontane, le voci dei bagnanti. Un gruppetto di straniere – inglesi, probabilmente – mi passa accanto. Per arrivare a Baia Blu hanno fatto lo stesso percorso mio e di Anita: la strada … Continua a leggere

Si ritorna alla solita vi

Detto, fatto.Dopo una ventina di giorni rieccomi a casa, davanti allo schermo del mio portatile, ad aggiornare il blog. In fondo una vacanza è tale solo se prevede un ritorno, no?Se sia stata o meno troppo breve, poi, è un altro discorso. Il discorso pertinente, qui, è che da oggi si ritorna alla solita vi.Sì, vi, che i francesi scrivono … Continua a leggere

Seconda candelina – Full of people

Seconda candelina per il compleanno del mio blog. Dopo “Alla ricerca di lei” arriva “Full of people”, racconto scritto a metà ggosto del 2010 e pubblicato l’ultimo giorno di quello stesso mese. Qui il link all’originale, che rispetto alla versione oggi riproposta ha la parte finale completamente diversa.   Al aveva programmato quella vacanza da tempo: i biglietti sul sito … Continua a leggere

# Porto (4)

Sono immerso nel buio della fredda stanza da pranzo adattata per me a camera da letto. Disteso su un materasso direttamente poggiato sul pavimento, lascio che i miei occhi si abituino all’oscurità, anche se non ho bisogno della vista per conoscere ciò che mi circonda: mobili vecchi di generazioni, suppellettili di gusto barocco e scomodi cuscini dalle buffe forme e … Continua a leggere

Dopo un ritorno

  Carte francesi, napoletane. E le immancabili Uno. Settimane enigmistiche insabbiate e stropicciate, due racchette in legno – tre euro – consumate dall’acqua, lattine vuote di tè, buste di patatine, versi scritti ai margini di quotidiani sportivi, un materassino giallo. Romanzi di Melville e Tolkien. Tutto giace in disordine nel cofano della Brava insieme al telo mare di Corfù, ormai … Continua a leggere