Debolezza

  Flebili sussurri come rituali cetre cullano l’aria accidiosa e viola.   Molli invano le mani tendono ad invisibili lacci, poi si abbandonano alla paradisiaca voluttà del nulla.     Fragili le gambe si flettono sotto il peso di impegni dall’identità sfuggente.     E tutto si scolora, tutto tace nell’esasperante e splendido tramonto della memoria.

Folgorazione numero sei

Aspetto un treno che tarderà guardando la montagna maestosa e ferita ergersi sulle campagne colme di spogli scheletri: sembra abbracciarci tutti nonostante tutto, mentre su di lei il cielo lento diventa chiaro e le nuvole si colorano di un rosa accidioso. Sono avvolto dal freddo, tra immigrate dell’Est che parlano inconoscibili e magici dialoghi senza umore né tempo, un giovane … Continua a leggere

Folgorazione numero due

    Pigre le luci della città si accendono mentre nei cieli sfilano macabri cortei di nubi nere che domani promettono tempesta. Ma prima che l’oggi muoia restano ancora ore asciutte da vivere in compagnia di alti pioppi che tremano nel vento e parlano un’arcana lingua dimenticata dai più. Muto li ascolto lamentarsi: sovrastano per altezza gli altri alberi, eppure … Continua a leggere