Piste e panche

Panche per addominali

Stamattina ho contato quanti ne eravamo. Cinquantasei. Cinquantasei persone sulle piste ciclabili di via Vasca Cozzolino a Pollena Trocchia. C’era chi correva, chi camminava a passo più o meno veloce, chi era seduto su una panchina forse per recuperare gli sforzi già fatti fino a quel momento. C’erano giovani, signore di mezz’età, anziani. Persone del posto e persone dei paesi … Continua a leggere

Carnevali di periferia

Carnevale di periferia

Lo stringeva tra le mani e lo trovava inaspettatamente freddo. Certo, era un gelido pomeriggio di metà febbraio con l’aria umida e il cielo gravido di nuvole che promettevano pioggia, ma quello che più incideva sulla percezione del freddo erano le sua mani innaturalmente calde. Sono troppo agitato, si disse, mi devo calmare. Tirò un profondo sospiro, quindi guardò il … Continua a leggere

Foto autunnali

  Armato di fotocamera digitale, di phasmina e occhiali da sole, salgo in auto e metto in moto, fermamente intenzionato a scattar foto allo strano autunno di quest’anno. Ma non percorro uno dei tanti sentieri che conduce al Vesuvio o al Monte Somma. Non mi dirigo verso l’agro nolano, né imbocco l’autostrada per lasciare la provincia napoletana e raggiungere la … Continua a leggere

Giri della morte

  Pioveva. Io aspettavo sotto la pioggia, senza nemmeno coprirmi con un ombrello. Da un paio d’ore gocce d’acqua fini ma intense scendevano da un cielo plumbeo e triste. Intorno a me le case riposavano tranquille, qualche lampione malfunzionante, con le sue variazioni di intensità luminosa, donava alla scena la dignità di un film. Ma non ebbi modo di godermela … Continua a leggere

La masseria abbandonata

  a Wolfghost Quando zia Nunzia passò davanti alla masseria nella quale aveva trascorso l’intera sua infanzia e gioventù, non poté fare a meno di interrompere il dialogo tra il nipote e suo marito: «Che tristezza vederla così abbandonata». Carlo fissò lo specchietto sinistro della vettura che guidava e vi vide ritratto un grosso cancello rosso, arrugginito, che si ergeva … Continua a leggere

Klaus

  I giovani sono magnanimi; poiché non sono ancora stati umiliati dalla vita, anzi sono inesperti delle ineluttabilità, e il ritenersi degni di grandi cose è magnanimità (Aristotele, Rhetorica) C’era un maestro, che pronunciava delle grandi parole, e c’era un discepolo risuscitato da morte. (Dostoevskij, I demoni)   Anche quella volta Klaus, non appena tornato a casa, si diresse in … Continua a leggere

STAGIONE DELLA MORTE E DELLA SOPRAFFAZIONE (2)

Proseguivo sotto una pioggia leggera, insistente. Gocce sottili e finissime. La mia meta, la solita meta degli ultimi anni, degli ultimi veloci ed inutili anni. Che sono volati via, aquiloni in una bufera. Peccaminose fantasie pervadevano la mia immaginazione, irretita dal buio. Il portone di un palazzo lungo la strada, lungo la squallida strada, si apriva. Venivo trascinato all’interno. Mano … Continua a leggere